Tendinopatia Achille: cosa fare?

La porta si apre, un uomo sulla cinquantina entra a passo spedito, lo sguardo già corrucciato:
– Buongiorno, piacere – dice.
– Buongiorno a lei -, sorrido e mi alzo, gli stringo la mano, mi risiedo.
– Si accomodi pure -. Rimane in piedi e mi osserva, si guarda attorno un attimo, poi torna a guardarmi.
– Non so se può aiutarmi, le ho provate tutte ormai... –
– Mi spieghi meglio, la ascolto. –
Si siede, non leva il cappotto: – Allora, il problema è che non cammino. –
– …Però qua ci è arrivato camminando, mi pare. – Ridacchio.
Sorride appena: – Si, in effetti si. È che ho questo dolore dietro al tallone, un po’ più in alto, dove c’è il tendine… –
– Intende il tendine d’Achille? –
– Si, quello. Me lo porto avanti da più di un mese. Ho provato ad usare una talloniera, ma non cambia nulla. Allora, ho parlato con il medico, che mi ha consigliato di riposare e all’occorrenza di usare una crema per il dolore (nome omesso).
– E com’è andata?
– Niente. Un po’ migliora ma poi riprendo a correre e ricomincia. – Scuote la testa, irritato.
– …correre? Mi spieghi meglio, da quanto corre? –
– Ma niente, è da un po’ che volevo perdere un po’ di peso e allora un paio di mesi fa ho pensato di prendere e uscire a corricchiare. Non faccio niente di che, un paio di volte a settimana giusto per calare. 
– Aveva mai fatto attività fisica di quel tipo prima di due mesi fa? –
– Insomma, da ragazzo ho giocato a calcio, ma poi ho smesso. – sorride – e infatti la pancia… 
– Ho capito. – sorrido – e che altro ha provato a fare per migliorare la situazione? –
– Mi hanno detto che un plantare poteva servire, l’ho comprato in uno di quei negozi di articoli sportivi, sa dove vedono come appoggi il piede? Insomma ho comprato questo affare, ma anche così niente! Soldi buttati. 
Annuisco. – Va bene, andiamo avanti…-.

Questo breve dialogo immaginario mi serve per aiutarti a levare di mezzo dei piccoli errori che rischi di pagare caro, quando parliamo di Tendinopatia di Achille. Per Tendinopatia di Achille si intende un interessamento di vario tipo, acuto, subacuto o cronico, che coinvolge il tendine di Achille, localizzabile nella porzione posteriore e distale (ossia più vicina al piede) della gamba. 
La Tendinopatia di Achille può riconoscere più cause assieme (si dice “eziologia multifattoriale” (Fonte: PubMed.gov), ma sicuramente le forze in gioco sul tendine hanno un ruolo predominante: laddove ci sia un aumento delle sollecitazioni al tendine che sorpassano la sua capacità di riparazione, le probabilità di sviluppare un problema simile crescono moltissimo. Inoltre, risulta piuttosto frequente: fino al 15% dei problemi muscolo-scheletrici nei corridori non professionisti coinvolge questa struttura – praticamente più di 1 su 7! (Fonte: PubMed.gov)

Vediamo quindi cosa possiamo ricavare da questo esempio:

  • Provare rimedi “fai da te” come talloniere e simili, o lavorare solo sul sintomo, molto spesso si rivela inconcludente, e questo perché essendovi più motivi per una tendinopatia Achillea, senza capirlo è un po’ come sparare alla cieca. È giusto lavorare sul sintomo, ma solo abbinandolo ad una ricerca della causa!
  • La corsa è uno sport tremendamente sottovalutato. Correre è un vero e proprio gesto atletico, e come tale non deve essere improvvisato. Tipo di terreno, calzatura, condizione neuro-bio-meccanica del tuo corpo, livello di allenamento ed intensità dello sforzo sono solo alcuni dei fattori che necessitano attenzione. Dopotutto, se un atleta agonista è spesso seguito da un personal trainer un motivo ci dovrà pur essere, non trovi?

L’ortesi plantare, o trattamento ortesico plantare, è efficace nel ridurre la probabilità di tendinopatie croniche del tendine achilleo (Fonte: Clinbiomech.com) ma ha senso solo se preparato sulle tue necessità, dopo attenta valutazione. È un dispositivo medico che deve essere preparato su misura, e indovina? È compito di un professionista sanitario, il podologo, effettuare la valutazione funzionale necessaria a capire cosa fare e come farlo.

ULTIMA INFORMAZIONE UTILE

·       In ultimo, un suggerimento: non trascurare l’integrazione di elementi posturali che possono influire sul modo di appoggiare il piede e nella biomeccanica della corsa. Per esempio, non penserai che quel menisco per il quale ti sei operato qualche anno fa non possa creare ripercussioni, vero?

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