“L’osteopatia è pericolosa, lo sapevi? ”
“ Pericolosa? Beh no, un mio amico ci è andato una volta ma non gli andava di continuare… con tutte quelle tecniche assurde, quelle manipolazioni e scrocchi, vuoi che qualcosa non finisca per andare fuori posto? ”
“ Infatti! Se ne vedono di cotte e di crude, pensa che una volta ho sentito perfino dire che ha rovinato la vita di una persona, provocandogli un ictus! Insomma, io fossi in te ci penserei due volte prima di far trattare tuo figlio dall’osteopata, e se lo rovina? ”
Quello che hai appena letto è un concentrato delle balle che girano a ciclo continuo sull’osteopatia. Anche tu hai sentito voci del genere, no?
Quando non puoi fare una verifica di quel che leggi o senti dire, diventa un bel problema capire cosa sia vero e cosa no, e la paura può fare brutti scherzi.
Dal momento che parte del mio lavoro consiste nel dare o levare senso a certe voci di corridoio, ho deciso di fare una carrellata di queste dicerie, per capire cosa ci sia di vero, e cosa invece no.
Ecco la lista delle corbellerie che smonteremo assieme:
- Diceria n. 1: L’osteopatia è una terapia manuale pericolosa
- Diceria n. 2: Le manipolazioni ti ruotano le vertebre, per questo poi stai bene
- Diceria n. 3: Quella volta che Pippo rimase in sedia a rotelle dopo essere andato dall’osteopata
- Diceria n. 4: Se ti scrocchiano la cervicale ti fanno venire un ictus
- Diceria n. 5: L’osteopatia è sconsigliata per le persone più fragili, come tuo figlio e tua nonna
Diceria n. 1: L’osteopatia è una terapia manuale pericolosa
Per prima cosa, per definire “pericolosa” una terapia, serve che segua un evento avverso.
Per evento avverso intendiamo: “qualsiasi segno, sintomo o malattia sfavorevole e non voluto, temporalmente associati con l’uso di un trattamento o procedura medica che può essere o può non essere direttamente connesso al trattamento o alla procedura medica” (fonte: medilib). Questi, possono poi essere suddivisi in minori, moderati o severi a seconda del grado d’importanza dell’evento avverso.
Andiamo al punto: nessuno studio sul trattamento manipolativo osteopatico (TMO) ha mai documentato eventi avversi gravi connessi alla seduta osteopatica. Nessuno. 0%.
Vuol forse dire che non è possibile avere alcun evento avverso successivo? Non ho detto questo. Tra le 4 e le 24/48 h successive al trattamento, sono riportati sintomi di grado lieve o moderato, come per esempio dolore, fatica, mal di testa o sensazione di tensione.
Due studi piuttosto recenti e con campioni ampi hanno stimato questo tipo di effetti avversi tra il 2,5 ed il 6% della popolazione trattata (fonti: Degruyter, PubMed).
Solo aggiungendo alla ricerca anche le altre terapie manuali come la chiropratica, la probabilità di eventi avversi lievi o moderati aumenta ad una percentuale che varia tra il 20 ed il 40%; probabilità di un evento avverso grave in terapia manuale: ~0.003% (fonte: sciencedirect).
Si può obiettare che un rischio esista, anche se molto piccolo. Hai perfettamente ragione, ma permettimi di mettere a confronto alcune probabilità di eventi avversi gravi/catastrofici:
- Hai un’artrosi? Ok, sappi che il rischio di morte in caso di trattamento con farmaci anti infiammatori non steroidei (FANS) è circa 100-400 volte maggiore del rischio da manipolazione cervicale;
- E in caso di ernia lombare? Una manipolazione lombare è 37.000-148.000 volte più sicura dei FANS e 55.500-444.000 volte più sicura della chirurgia;
- E se la situazione precipitasse? Patologie neurologiche come la sindrome della cauda equina si presentano con una probabilità 7400-37.000 volte maggiore in caso di complicazioni chirurgiche, che per una manipolazione vertebrale.
Possiamo quindi accantonare la prima diceria, sembrerebbe proprio che il trattamento osteopatico sia sicuro! Come la mettiamo però con la seguente?
Diceria n. 2: Le manipolazioni ti ruotano le vertebre, per questo poi stai bene
Ok, questo è il classico esempio di come si possa amplificare e distorcere qualcosa di piuttosto sottile.
Quando un terapista esegue una manipolazione vertebrale, applica una forza che si trasmette anche alla parte osteo-articolare (vertebre, capsula e disco inter-vertebrale). È per questo che è possibile, alle volte, sentire un suono, chiamato “popping” o “cavitazione”.
Abbiamo già visto ( qui ) come questo suono sia dovuto allo scoppiettio di bollicine di gas contenuti nell’articolazione. Questo non significa che la vertebra si sia spostata “tornando a posto”.
Più in generale quindi, se una manipolazione di quel tipo non sposta pezzi di corpo rimettendoli a posto, che cosa fa, e perché dopo ci si può sentire meglio?
La tana del Bianconiglio non è mai stata così profonda!
La spiegazione più aggiornata ad oggi propone un impatto della manipolazione a quattro livelli:
- Sistema Nervoso Autonomo, migliorando il bilanciamento tra sistema parasimpatico ed ortosimpatico (fonti: PubMed, PubMed);
- Sistema Nervoso Centrale, modulando l’esperienza dolorosa (fonte: PubMed) ;
- Controllo Neuro-Muscolare, influenzando movimento e flessibilità (fonte: PubMed) ;
- Endocrino, facilitando il rilascio di beta-endorfine (fonte: PubMed) e modulando le citochine infiammatorie (fonte: PubMed).
Ti chiedo scusa se non sono riuscito a facilitare ancor di più, ma questo renderà più chiaro che il corpo umano è troppo meravigliosamente complesso per poter essere ridotto ad una serie di pezzi spostabili ed “aggiustabili”.
E se invece di aggiustare, il trattamento osteopatico danneggiasse irrimediabilmente? La diceria n.3 parla proprio di questo!
Diceria n. 3: Quella volta che Pippo rimase in sedia a rotelle dopo essere andato dall’osteopata
Questa è bellissima, tranne che per Pippo.
Di tutte le ricerche condotte in TUTTO il mondo della ricerca medica sulle terapie manuali (quindi non solo osteopatia), non vi è un solo evento avverso che abbia portato a questo esito.
Sapete la storia del telefono senza fili? Quello a cui giocavamo (ok, giocavo) da bambini dove si inizia dicendo qualcosa nell’orecchio di un amico, e questo a sua volta lo riferisce ad un’altra amica, e così via fino ad ottenere una frase distorta e completamente differente? Ecco, sospetto si tratti di un qualcosa di questo tipo.
Ma qual era la prima frase che ha originato questa distorsione? Credo di saperlo, lo trovi alla diceria n. 4.
Diceria n. 4: Se ti scrocchiano la cervicale ti fanno venire un ictus
Ecco qua l’origine di molte, moltissime paure. Un terapista ti dice che manipolerà il tuo collo, tu ti fidi, e succede l’irreparabile: dissecazione della carotide, ictus. Unire una zona come il collo, considerata estremamente delicata, con tecniche che (ahimé) si prestano alla spettacolarizzazione, crea una combinazione tremenda nella mente di tantissime persone.
Togliamoci il dente dolente: questa non è una diceria al 100%. Proprio così, in passato sono stati riferiti eventi avversi di questo tipo in seguito a manipolazioni cervicali.
Detto questo, la connessione diretta tra manipolazione e danni cerebro-vascolari non solo non è mai stata confermata, ma risulta impossibile per una manipolazione a livello cervicale danneggiare un’arteria sana.
Ne ho parlato estesamente in un precedente articolo pubblicato sul mio sito, ma se non hai voglia di leggere tutto l’articolo (e forse, vista la disinformazione incontrollata, dovresti), ti riporto qua un numero:
1 su 5.85 milioni
Si, questa è la probabilità di un effetto avverso grave (in cui rientra anche il temibile ictus) a cui si arriva quando un terapista effettua una manipolazione cervicale su una persona che non presenta controindicazioni. Ovviamente, il terapista deve essere adeguatamente formato, a buon intenditor…
A questo punto, direi che per noi adulti l’osteopatia va piuttosto bene. Eppure, come la mettiamo con chi è più fragile? E se con loro il rischio diventasse più alto? Tieniti forte, stiamo per guardare l’ultima sciocchezza della giornata.
Diceria n. 5: L’osteopatia è sconsigliata per le persone più fragili, come tuo figlio e tua nonna
Chiudiamo in bellezza: non solo l’osteopatia è assolutamente sicura per le persone più fragili, ma è proprio in questi campi che mostra alcune delle sue evidenze più importanti!
Se penso ad una persona fragile, mi è difficile immaginare qualcuno che lo sia più di un neonato nato pretermine (prima della 37esima settimana di gestazione): il loro corpicino è ancora immaturo, e necessita di tutte le attenzioni possibili per poter crescere adeguatamente. Il trattamento osteopatico si è rivelato un prezioso aiuto nel raggiungimento di un miglior recupero ed in tempi più brevi, accorciando il tempo di permanenza in terapia intensiva (fonte: ncbi).
Ed ecco la bomba: più il neonato era nato prematuramente, più il trattamento si dimostrava efficace e di aiuto. Se estremamente pretermine, la riduzione di giorni in terapia neonatale intensiva arrivava a 9 giorni; e gli effetti collaterali/avversi? Zero. Eh, si.
E per quanto riguarda i più anziani?
Finora nessuno studio ha documentato effetti avversi di rilievo, in compenso continuano ad emergere ricerche su ricerche dai risultati promettenti, nei più svariati campi:
- Mal di schiena (fonte: Degruyter) ;
- Dolore al collo (fonte: Degruyter);
- Controllo dell’equilibrio (fonte: PubMed);
- Stabilità del passo in pazienti con Parkinson (fonti: PubMed, PubMed);
- Miglioramento della funzione polmonare (fonti: PubMed, PubMed).
Riassumendo: Il trattamento osteopatico è un tipo di approccio sicuro indipendentemente dalla fascia d’età, non esente da eventi avversi lievi o moderati ma senza rischi gravissimo o di morte, che si basa molto più su una modulazione dell’attività neuro-muscolare che sullo spostare con forza pezzi del corpo squilibrati.
Adesso ti senti un po’ più sicuro/a? Lo spero proprio!